Turismo Open Air, la reputazione online delle strutture italiane

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La reputazione online del  turismo outdoor gode di buona salute. Le recensioni delle strutture italiane tra il 2016 e il 2017 sono cresciute del +23%, raggiungendo le 222mila unità. Nel complesso Booking.com, Facebook, TripAdvisor e Google raccolgono il 96% dei feedback degli ospiti che scelgono campeggi e villaggi per le proprie vacanze. Dal loro esame si può valutare la reputazione delle strutture italiane del turismo open air.

Dall’analisi compiuta risulta che l’80% degli ospiti si dichiara soddisfatto, con Veneto, Lombardia e Toscana tra le mete turistiche più ambite. In crescita i turisti tedeschi, mentre in Veneto ci sono le strutture più recensite. Le Marche sono la regione più reattiva a livello social, seguita da Basilicata e Abruzzo.

Osservatorio sul Turismo all’Aria Aperta sulla reputazione del turismo online

I dati sono contenuti nell’Osservatorio sul Turismo all’Aria Aperta, realizzato fa Human Company in partnership con Travel Appeal.  Lo studio analizza in tempo reale i dati online del settore travel, fotografa l’andamento di questo segmento di mercato attraverso un’indagine della presenza digitale dell’offerta outdoor in Italia e misura il valore della domanda e dell’offerta, monitora i comportamenti d’acquisto e analizza l’evoluzione dei trend. Campeggi e villaggi all’aria aperta sono sempre più gettonati in Italia da famiglie, single e coppie alla ricerca di una vacanza all’insegna dello sport, della natura e ad alto valore aggiunto. Per intercettare questo trend le strutture turistiche hanno cercato di adeguarsi a un turista sempre più digitale e connesso. E al web accede per scegliere la propria destinazione. Questo tipo di strutture stanno diventando sempre più social, aumentando la loro presenza online, offrendo una risposta celere alle recensioni dei propri visitatori.

I tedeschi al top

Sono i tedeschi a prediligere campeggi e villaggi italiani all’aria aperta: rappresentano il 22% del totale dei turisti che hanno dichiarato la loro nazionalità (+15% rispetto al 2016) e prediligono in ordine Veneto, Lombardia e Toscana. Seguono gli olandesi, (11%), i francesi (11%) e gli svizzeri (6%).

Il Veneto è la regione più recensita, la Toscana quella con il maggior numero di villaggi e campeggi con presenza online. Le Marche sono al dodicesimo posto tra le regioni con le strutture più recensite, ma con il tasso più alto di risposta alle recensioni, pari al 40%. Seguono a distanza la Basilicata con il 28% e l’Abruzzo con il 24%. In Toscana, il tasso di risposte alle recensioni è di appena il 12%, in Veneto si attesta al 16%, ultima della classifica la Calabria con il 9%.

Nuovo regolamento GDPR, la tua azienda è in regola?

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Dal 25 maggio 2018 entrerà in vigore in tutto il territorio dell’Unione europea il nuovo regolamento GDPR che interesserà tutte le aziende italiane. Con l’acronimo si intende “General Data Protection Regulation” e qui potete leggere l’intero provvedimento (Regolamento ue 2016/679). Le norme si applicano anche alle imprese situate fuori dall’Unione europea che offrono servizi o prodotti all’interno del mercato Ue.  Il nuovo regolamento GDPR si concentra sul trattamento dei dati e la privacy all’interno dell’azienda.

La rivoluzione Privacy by design

Da adempimenti formali e mero requisito legale a obiettivo del processo. Grazie all’introduzione del principio di privacy by design, la privacy viene concepita fin dall’inizio della raccolta dei dati e determina la prospettiva con cui deve essere studiata ogni elaborazione delle informazioni. Questo nuovo modo di concepire la protezione dei dati mira a minimizzare i rischi e a ridurre la mole delle informazioni trattate. Il concetto di privacy by design si integra con quello di privacy by default, ovvero con l’obbligo di prevenire raccolte di dati non necessari per le finalità dell’azienda.

Con il GDPR si introducono novità per le aziende

  • Regole più chiare su informativa e consenso
  • Definiti i limiti al trattamento automatizzato dei dati personali
  • Criteri rigorosi per il trasferimento degli stessi al di fuori dell’Ue
  • Fissate norme rigorose per i casi di violazione dei dati

Il nuovo manager DPO (Data Protection Officer)

Il nuovo regolamento introduce la figura del DOP (Data Protection Officer), il responsabile per la protezione del trattamento dei dati. Una figura interna alle aziende che ha il compito di verificare il corretto trattamento dei dati. Tale ruolo è obbligatorio nei casi in cui chi tratti i dati sia un soggetto pubblico o l’azienda tratti sistematicamente dati sensibili o giudiziari.
Il DPO deve predisporre il documento di Privacy Impact Assessment e in generale valutare che non vi siano rischi legati al trattamento dei dati.
Il DPO non gestisce direttamente i dati ma ne monitora il trattamento.

GDPR, le sanzioni per le aziende

Le sanzioni previste nel regolamento introducono importi molti elevati (fino al 20 milioni di euro o il 4% del fattura mondiale annuale). Ma  il principio generale è che una violazione del regolamento dovrà comportare una imposizione di sanzioni equivalente in tutti gli Stati membri.

QUI TROVATE UN QUESTIONARIO GRATUITO PER IL GDPR AZIENDALE